sabato 16 giugno 2012

Somewhere over my Imagination

Cercando di pianificare il post su uno dei miei film preferiti di sempre (con annessa saga) rischiavo di farmi venire il mal di testa, così alla fine ho deciso di esternare senza freni quello che penso sul:

Wonderful Wizard of OZ

Essendo nato nell'era delle Telecomunicazioni bombardanti ovviamente ho dovuto "affrontare" molti periodi dell'infanzia davanti la Scatola Magica che mi proponeva di continuo (soprattutto sulle reti private) film vecchi, ma talmente vecchi che probabilmente già negli anni '80 erano diventati "patrimonio mondiale", e fu proprio in un giorno casuale, che tra Belfagor (a cui dedicherò lo spazio che merita in un apposito post) e qualche cartone animato per l'infanzia, l'allora bambino si trovò di fronte una favola che lo colpì in maniera così forte che il suo immaginario, per una buona parte della fase di crescita, ne venne totalmente contagiato. 
Dorothy veniva strappata dalle sue radici in un Kansas color seppia e dal futuro che si prospettava triste (per lei ed il suo cagnolino) e trascinata con la forza di un ciclone di peso nella coloratissima e meravigliosa landa di Oz. 
Il fatto che lei volesse poi tornare a casa era da sempre, per me, un punto a sfavore della trama dato che se fossi stato in lei avrei fatto di tutto per rimanere lì.
Ma non era nemmeno quello che mi dava fastidio alla fine (non troppo almeno), piuttosto che alla fine della storia, quando lei riusciva finalmente a tornare a casa le veniva fatto credere che tutto era stato un sogno. Un parto della sua mente che fantasticava e viaggiava troppo al di sopra dell'Arcobaleno. 

Odio atavico da parte di un bambino per la 
distruzione dei suoi sogni in poche battute...

Ed il bello è che ci si mettevano anche in famiglia (dato che viaggiavo molto con la fantasia (ma alzi la mano chi non lo faceva da piccolo)) con il caricone a dirmi che tanto aveva sbattuto la testa durante il ciclone e che s'era immaginata tutto. 
Poi uno si domanda perchè poi si diventi cinici da adulti. tsk
Fortunatamente la visione prolungata e la mia marcata personalità, riuscirono a condizionare il mio mondo immaginifico fino a quando non uscirono le musicassette dei C'era una Volta.

Paolo Poli ti adoro!

Sin dal jingle iniziale e dalla voce del mitico Paolo Poli che enunciava il titolo dell'opera fu amore. E mise i puntini sul fatto che tutto quello che si svolgeva nel Magico Mondo di Oz fosse reale ed infatti prendeva maggiormente dal racconto di Baum. 
Le musiche che accompagnarono tutte e sei le uscite mi girano ancora per la testa a tutt'oggi, così come le varie vocine di Poli per delineare i vari personaggi. 
E nel mentre le repliche del film della MgM continuavano a moltiplicarsi sulle reti private, facendo alzare di molto il mio personal counter (arrivato ad oggi a più di un centinaio di visioni). 
Fu poi la volta del bellissimo e dimenticatissimo (da molti ma NON DA ME) cartone animato giapponese. 

Character design fantastico ed essenziale
per una favola bellissima ed intramontabile

Questa riprendeva tutti gli aspetti che mi erano sempre piaciuti dal libro e li moltiplicava, poichè non si fermava a quando Dorothy riusciva a tornare a casa, ma anzi, continuava, facendomi capire che esistevano anche altre avventure ambientate nella terra di Oz e che quindi il suo non era MAI stato un sogno. 
Il magico paese dov'era situata la Città di Smeraldo continuò quindi a riempire la mia immaginazione fino al periodo di "buio" che è l'adolescenza di tutti noi, in cui gli ormoni la fanno da padrone ed i sogni vengono a chetarsi lievemente per lasciar posto ad altri di differente natura
Ah, la fisiologia umana... che spreco di tempo a volte. 

Fatto sta che passato il "medioevo" del fisico e qualche anno turbolento la passione ritornò, complice le visioni occasionali sulle reti private, il seguito della Disney dalle tinte oscure (in quel periodo la casa d'animazione passò per un fortunato periodo "dark" che le permise di far uscire delle vere perle), la versione musical con Diana Ross e Michael Jackson in The Wiz, lo Spaventapasseri, l'Uomo di Latta ed il Leone Codardo non riuscirono ad abbandonarmi del tutto, la Strada di Mattoni Gialli e quelle bellissime scenografie di panorami perfetti rimasero ancorati al cuore sino a quando nel 2003 durante il viaggio a New York scoprì dell'esistenza di una serie di libri e di un musical derivato da questi: 

Scritto benissimo 
e ricco di spunti interessanti

La storia prendeva le parti della Malvagia Strega dell'Ovest e della sua infanzia non troppo felice, del suo rapporto con Galinda (poi Glinda) la Strega Buona del Nord e della tirannia dello Straniero Mago di Oz, arrivato da una terra lontana a portare scompiglio, pregiudizi e violenza in una terra che già aveva molti problemi di suo. Il primo libro finisce quando arriva appunto Dorothy ed uccide la Strega, mentre i successivi delineano altri aspetti di personaggi nuovi e vecchi e nonostante il finale, o meglio tutto l'ultimo libro, non mi siano piaciuti un granchè (tante erano le aspettative da parte mia), devo dire che l'universo creato da Maguire era ben lungi dal farmi storcere il naso, anzi era stato capace di farmi interessare maggiormente ad un aspetto che prima mi sfuggiva totalmente nella storia: l'importanza delle Streghe. 

Chenoweth e Menzel con tutto il rispetto per le altre,
per me le uniche Glinda ed Elphaba

Il musical ahimè dovetti attendere circa 4 anni per vederlo di persona (nonostante l'Original Broadway Cast Recording girasse praticamente dal 2004 nel mio stereo) e a Londra, ed ovviamente non deluse le mie aspettative, anzi, dopo il vociferare che i diritti per un film erano stati acquistati, l'hype per questa storia crebbe ancora di più, dopo vari improbabili sequel del film originale in formato serie tv alquanto discutibili a livello di qualità e storyline, una cosa del genere non poteva che farmi piacere. 
Al momento ci sono ben tre film in cantiere, a parte il succitato Wicked (posticipato ancora non si sa per quale recondito motivo), c'è il prequel basato sulla figura del Mago: Oz the Great & Powerful (che mi pare uscirà prima degli altri) ed un altro progetto in CGI nomato Dorothy of Oz (anche questo quasi ultimato).

Attendendo nuovamente quindi di essere trasportato a Munchkinland per cominciare il mio personale viaggio sulla Yellow Brick Road alla volta dell'Emerald City, mai come questa volta NON vi rammento che "There's no place like Home!"

Nessun commento:

Posta un commento